Nacho Postigo, navigatore su JClass Topaz vincitore nell’appena conclusa Maxi Yacht Rolex Cup nella categoria Supermaxi ci racconta la sua settimana sul JClass
Come è andata questa settimana?
È stata una settimana molto impegnativa. Quando l’organizzazione ha deciso che la regata si correva su rating ORC insieme ad altri Super Maxi anziché con il sistema JClass, abbiamo iniziato a studiare quale fosse la configurazione migliore, e alla fine abbiamo preso una decisione piuttosto rischiosa, cioè quella di imbarcare un solo genoa al giorno, senza avere la possibilità di sostituirlo. Questo ci ha costretto a fare lunghi briefing tutte le mattine per decidere la vela giusta da portare. E nel penultimo giorno quando abbiamo avuto una piccola rottura al genoa, non ce la siamo vista bene. Ci siamo resi conto del danno e abbiamo deciso che era meglio evitare di fare troppe virate, questo ci ha costretto a navigare su un lato del campo che alla fine, fortunatamente, si è dimostrato il più favorevole e all’incrocio siamo riusciti a passare davanti a Svea. È stata veramente una regata epica.
Con oltre trenta persone di equipaggio, come avvengono le comunicazioni a bordo.
Peter Holmberg al timone ha un suo microfono con cui interagisce con i trimmers e poi c’è Tim Kroeger, il “crew boss”, che parla con l’equipaggio, e dà indicazioni ai ragazzi a prua in base anche alle informazioni che io fornisco sui tempi per arrivare in boa e per le lay lines. Normalmente in navigazione è seduto accanto a Peter e Tony Rey il tattico.
Quali sono le tue impressioni nel navigare su barche del genere
È la prima volta che navigo con questo team e su un J Class.
Anche queste barche “classiche” hanno a bordo una strumentazione molto sofisticata e complessa, come quella che puoi trovare su un Tp52. Abbiamo sensori ovunque per monitorare lo sbandamento, le pressioni sull’albero, l’inclinazione del timone. Insomma su queste barche trovi tutto quello che di innovativo c’è in ambito tecnologico, bisogna considerare però che sono imbarcazioni a chiglia lunga che pesano 200 tonnellate con tempi di manovra molto diversi rispetto ad un tp52 che ha un dislocamento di 7 tonnellate.