Sail Talk con Chicca Salvà
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Sail Talk con Chicca Salvà

Chicca Salvà, 2 olimpiadi sul 470 che allora non era una classe mista. Una carriera come allenatrice e come velista professionista sulle classi monotipo.

Sei qui a Porto Cervo sul ClubSwan 50 Hatari, con una lineup di professionisti e campioni notevolissima: come ti trovi a bordo?

Chicca: Per me essere a bordo di Hatari e far parte di questo circuito è stata veramente una cosa incredibile.

Siamo un team molto affiatato ed è molto bello navigare con loro: siamo tutti molto seri e focalizzati quando si tratta di regatare e allenarci, e poi siamo una bella compagnia quando siamo a terra.

La location è impagabile, perché penso che regatare in Sardegna e in particolar modo a Porto Cervo non abbia eguali.

Posso confermarlo perché ho raggiunto un’età in cui ho visto un sacco di posti e regatato in tantissime acque, ma posti così non hanno prezzo.

Il mio natìo Lago di Garda è bellissimo, ma diciamo che lo utilizziamo più come una palestra, perché ovviamente regatare in mare è un’altra cosa.

Donne nella vela, è aperto il dibattito: equipaggi solo femminili o equipaggi misti, che ne pensi?

Chicca: Io penso che su ogni barca ci siano dei ruoli che possiamo tranquillamente ricoprire noi donne. Ovviamente in certi tipi di classe c’è bisogno anche di una prestanza fisica che noi donne non possiamo avere. Però in una barca, sono convinta che tantissimi ruoli sono alla nostra portata. Bisogna essere toste, cioè saper interagire con gli uomini (che a volte non è facile) e avere anche un carattere deciso e determinato.

A proposito di questo: com’è interagire con uomini, in particolare con grandi campioni e professionisti di successo?

Chicca: È molto semplice, bisogna dimostrare il proprio valore, poi le cose vengono da sé.